Il problema della pancia gonfia

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Il problema che coinvolge tantissime persone

Ormai è riconosciuto come il problema estetico del terzo millennio. E non solo estetico. Stiamo parlano della cosiddetta pancia gonfia, quella sensazione di dilatazione antiestetica a livello dell’ombelico, o giù di lì. Stando alla maggior parte dei siti commerciali la soluzione miracolosa si può realizzare con un semplice integratore a base di curcuma o carbone attivo, secondo altri basterebbe massacrarsi di addominali, oppure aggiungendo uno yogurt probiotico o dei fermenti lattici, un antiparassitario, o ancora, una tisana drenante.
In realtà la questione è sicuramente più complessa e sicuramente non risolvibile con un semplice prodotto. Prima però è indispensabile conoscere il problema.

E’ necessario comprendere che esiste uno strettissimo collegamento tra sistema gastro-intestinale (stomaco e intestino) e il Sistema Nervoso Centrale (cervello) tanto da conclamare e ufficializzare l’esistenza di una nuova scienza: la NeruroGastroEnterologia. Esisterebbe in pratica uno strettissimo rapporto tra cervello e intestino, soprattutto perché quest’ultimo possiede una anatomia molto simili a quella celebrale; la grandissima novità che la comunità scientifica ha ultimamente evidenziato è che la direzione di questo collegamento non si verifica soltanto dal cervello verso l’intestino, Ma anche in direzione opposta!

Per capirci, così come stress e ansia contribuiscono all’insorgenza di disturbi del sistema digestivo, allo stesso modo uno scarso livello di benessere intestinale riuscirebbe ad innescare problematiche al nostro cervello, come cattivo umore o scarsa energia. Il nostro intestino deve essere immaginato come un lunghissimo tubo nel quale vivono una infinità di batteri, parassiti e virus. La famigerata flora batterica intestinale, modernamente chiamata microbiota, altro non è che l’insieme di questi microorganismi che vanno a formare due veri e propri eserciti, uno amico e uno nemico. Ebbene, quando l’equilibrio tra questi due eserciti è a sfavore di quello amico le difese immunitarie si abbassano notevolmente così da dar luogo a infezioni, infiammazioni e malanni localizzati in qualsiasi parte del corpo: sono numerosissimi gli studi scientifici che hanno messo in rapporto questo stato di deficit intestinale con l’insorgenza di malattie autoimmuni, con l’influenza, prostatiti, cistiti, sindrome del colon irritabile, stitichezza o diarrea, asma e allergie varie. Ma queste sono argomentazioni cliniche che rimandiamo agli specialisti.

Il gonfiore della pancia, può essere considerato come un processo infiammatorio, ma di bassa intensità con risvolti soprattutto estetici che stimolerebbe un rigonfiamento delle pareti intestinali per una sensibilizzazione ai ripetuti stimoli alimentari. Quella condizione che una volta passava erroneamente sotto il nome di intolleranza alimentare.
Inoltre, la cosa incredibile ma vera è che questi batteri nemici per sfamarsi vanno proprio alla ricerca spasmodica di quel particolare cibo o bevanda inviando precise richieste al nostro cervello.

Ed ecco spiegata anche quella dipendenza dal pezzetto di pane o di pizza, dal cappuccino del mattino, dal vino serale, dalla famigerata Coca Cola, dal dolcetto o cioccolatino del dopo cena. Anche in piccolissime quantità.
In più, stress e ansia sono dei grandi facilitatori di questi meccanismi perché ci fanno porre il nostro benessere in subordine e ci fanno convincere che la “coccola” costante sia più che legittima proprio per attenuare quella tensione.
Cosa fare? Sicuramente non possono essere eliminati subito del tutto perché sarebbe una cosa improponibile.
Un consiglio molto significativo è rappresentato dalla riflessione su quale cibo o bevanda è sempre costantemente presente nella nostra vita, ripetiamo anche in porzioni minime.
Fatto questo proviamo a sospenderli a rotazione per almeno 7-10 giorni e di sicuro riusciremo a provare sensazioni veramente molto gradevoli, sia estetiche che funzionali e capire quindi quale tra questi è il meno adatto a ognuno di noi.
Non riuscite ad interrompere per 7-10 giorni quella che considerate una coccola costante? No problem…….tenetevi la panza!

Alfredo Stecchi
Dottore di Ricerca in Scienza dello Sport
Nutritional Sport Consultant (Miur-Cnm)
Dottore in Scienze Motorie



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