Dimagrire

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Tutte le diete ci riescono ma...

La prima cosa che bisogna affermare quando si parla di rapporto uomo/cibo è che mangiare, anzi no, mangiare cose “appetitose e trasgressive” piace veramente a tutti, sottoscritto compreso.
L’altra cosa che ci piace parecchio però è sentirci in forma, sia esteticamente che funzionalmente, e quindi tutti a dieta. Basta scegliere: dieta Mediterranea, Ducan, la Paleo, la Zona, la Scarsdale, la dieta chetogenica, e poi ancora la Life 120, la Atkins, la dissociata, Weight Watchers, la Cronodieta, quella del gruppo sanguigno, la Lemme, la Tisanoreica, la dieta del digiuno intermittente e così via, ce n’è per tutti i gusti.
Secondo la pubblicità di ogni singola dieta, ognuna è sempre la migliore, è infallibile, e in più, riesce a garantire un benessere ottimale oltre che una perdita di peso mirata a finalizzata alla sola riduzione di tessuto adiposo. Falso.
Se l’esigenza è solo quella di perdere peso, qualsiasi dieta può riuscirci: se da una consuetudine disorganizzata e trasgressiva si passa a rispettare un sistema organizzato e disciplinato, la riduzione del peso corporeo è garantito cento volte su cento. Soprattutto poi se i chilogrammi da perdere sono tanti è necessario solo rispettare uno schema, qualsiasi esso sia.
Ma il miglioramento delle condizioni di benessere generale, la riduzione netta di massa grassa e l’incremento della tono-densità corporea non possono essere conclamate e garantite da alcun inventore di diete; per il raggiungimento di questi nobili risultati l’unica strategia indispensabile è una programmazione personalizzata dell’alimentazione correlata a un appropriato allenamento sempre rigorosamente individualizzato.
Non è pensabile che un organismo possa adattarsi e ad uno schema impersonale e prefissato, che si parli di dieta o allenamento: ogni vita ha caratteristiche genetiche sempre diversissime, per abitudini e stile di vita, età, sesso, struttura fisica, caratteriale e biologica. Su queste basi, un vero esperto dovrà essere in grado di inserire pietanze relax nel modo e nelle quantità più opportune; dovrà capire e conoscere la struttura psico-fisica della persona, saprà ascoltare le esigenze e le problematiche riferite, il suo background, il rifiuto per alcuni cibi sia a livello di gusto che a livello biologico. In caso di importanti patologie indicare la strada del medico specialista.
Il professionista preparato e appassionato non potrà imporre, o nei migliori casi suggerire, vagonate di integratori, ma dovrà convincere che l’assunzione di supplementi alimentari in alcuni e motivati casi possono risultare utili e mai miracolosi.

Alfredo Stecchi
Dottore di Ricerca in Scienza dello Sport
Nutritional Sport Consultant (Miur-Cnm)
Dottore in Scienze Motorie



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